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VISIONE
“OJU DE SA MENTE” DAL SARDO OCCHIO DELLA MENTE, COME UN PORTALE CHE COLLEGA IL MONDO FISICO CON IL MONDO SPIRITUALE.
COSÌ L’ISOLA, DOVE GLI ANTICHI HANNO ERETTO MISTERIOSI MONUMENTI IN GRADO DI CONVOGLIARE LE ENERGIE IN UNA MAGICA CONNESSIONE TRA LA NATURA E IL COSMO, TRA L’UOMO E IL TUTTO.
VISIONE
“Oju De Sa Mente” Dal Sardo Occhio Della Mente, Come Un Portale Che Collega Il Mondo Fisico Con Il Mondo Spirituale. Così L’Isola, Dove Gli Antichi Hanno Eretto Misteriosi Monumenti In Grado Di Convogliare Le Energie In Una Magica Connessione Tra La Natura E Il Cosmo, Tra L’Uomo E Il Tutto.
GLI ATTIVI BOTANICI DELLA TRADIZIONE

Salvia
Considerata una pianta sacra fin dall’antichità, il suo nome deriva dal latino, salvere, da cui “salvare”. Era infatti ritenuta capace di riportare l’individuo ad uno stato di benessere psicofisico generale.
Nella tradizione si usava avvolgere in un fazzoletto di seta le foglie riscaldate e massaggiarle sul corpo in caso di infiammazioni.
Era una pratica diffusa anche mettere in bocca qualche foglia (ricca di olio essenziale) prima di andare a dormire per favorire sogni divinatori o risolutivi di problemi.
Infatti, uno dei nomi con cui anticamente era definita la salvia sclarea era “occhio chiaro”. Si supponeva che rinforzasse la vista e lo sguardo interiore, che aiutasse a “vedere” più chiaramente.
Considerata una pianta sacra fin dall’antichità, il suo nome deriva dal latino, salvere, da cui “salvare”. Era infatti ritenuta capace di riportare l’individuo ad uno stato di benessere psicofisico generale.
Nella tradizione si usava avvolgere in un fazzoletto di seta le foglie riscaldate e massaggiarle sul corpo in caso di infiammazioni.
Era una pratica diffusa anche mettere in bocca qualche foglia (ricca di olio essenziale) prima di andare a dormire per favorire sogni divinatori o risolutivi di problemi.
Infatti, uno dei nomi con cui anticamente era definita la salvia sclarea era “occhio chiaro”. Si supponeva che rinforzasse la vista e lo sguardo interiore, che aiutasse a “vedere” più chiaramente.

Rosmarino
Specie indigena dell’isola, è nota fin dall’antichità la sua virtù protettiva in grado di fortificare l’aura umana. La sua capacità di infondere chiarezza mentale e distacco ne sottolinea la capacità di riequilibrio del “terzo occhio” definito anche 6° chakra.
In Sardegna cresce nelle varietà ricche di acetato di bornile e canfora che gli conferiscono un profumo particolare dolce e pungente allo stesso tempo.
Il rosmarino è una delle piante più utilizzate nella medicina popolare della Sardegna: dai fiori e dalle foglie venivano realizzati degli infusi e dei preparati per impacchi che venivano applicati sulla cute per risolvere alcune affezioni della pelle (psoriasi, eritemi, dermatiti in genere). Inoltre il rosmarino rientrava fra quelle piante a cui venivano attribuiti poteri scaramantici così forti da non aver bisogno della recita di formule magiche per essere attivati. Si usava largamente attraverso fumigazioni cosiddette “affumentos” eseguite da medichesse nelle cerimonie affinché con il suo odore penetrante tenesse lontano energie avverse.
Specie indigena dell’isola, è nota fin dall’antichità la sua virtù protettiva in grado di fortificare l’aura umana. La sua capacità di infondere chiarezza mentale e distacco ne sottolinea la capacità di riequilibrio del “terzo occhio” definito anche 6° chakra.
In Sardegna cresce nelle varietà ricche di acetato di bornile e canfora che gli conferiscono un profumo particolare dolce e pungente allo stesso tempo.
Il rosmarino è una delle piante più utilizzate nella medicina popolare della Sardegna: dai fiori e dalle foglie venivano realizzati degli infusi e dei preparati per impacchi che venivano applicati sulla cute per risolvere alcune affezioni della pelle (psoriasi, eritemi, dermatiti in genere). Inoltre il rosmarino rientrava fra quelle piante a cui venivano attribuiti poteri scaramantici così forti da non aver bisogno della recita di formule magiche per essere attivati. Si usava largamente attraverso fumigazioni cosiddette “affumentos” eseguite da medichesse nelle cerimonie affinché con il suo odore penetrante tenesse lontano energie avverse.

Iperico
Secondo la tradizione e la letteratura antica, l’iperico sarebbe legato a proprietà magiche e curative conosciute fin da tempi lontanissimi. L’iperico, o “erba di san Giovanni”, cresce in Sardegna allo stato spontaneo in ambienti freschi e ombrosi.
Se ne utilizzano le sommità fiorite, che secondo le antiche usanze vengono raccolte in particolare il 24 Giugno, giorno dedicato a San Giovanni, giorno in cui il Sole dopo aver raggiunto l’apice della sua potenza durante il solstizio, comincia a sacrificare le sue forze per donarle alla Madre Terra, fecondandola e permettendo la perpetuazione del ciclo delle stagioni. Vuole la tradizione popolare, infatti, che le erbe raccolte in questa notte abbiano un potere particolare e tutte le loro proprietà siano esaltate alla massima potenza. Tradizionalmente l’iperico veniva utilizzato per trattare ferite e ustioni, grazie al suo potere antinfiammatorio e cicatrizzante. Ha infatti fortissime proprietà calmanti, lenitive, emollienti oltre ad essere considerato uno tra gli antirughe più potenti presenti in natura.
Secondo la tradizione e la letteratura antica, l’iperico sarebbe legato a proprietà magiche e curative conosciute fin da tempi lontanissimi. L’iperico, o “erba di san Giovanni”, cresce in Sardegna allo stato spontaneo in ambienti freschi e ombrosi.
Se ne utilizzano le sommità fiorite, che secondo le antiche usanze vengono raccolte in particolare il 24 Giugno, giorno dedicato a San Giovanni, giorno in cui il Sole dopo aver raggiunto l’apice della sua potenza durante il solstizio, comincia a sacrificare le sue forze per donarle alla Madre Terra, fecondandola e permettendo la perpetuazione del ciclo delle stagioni. Vuole la tradizione popolare, infatti, che le erbe raccolte in questa notte abbiano un potere particolare e tutte le loro proprietà siano esaltate alla massima potenza. Tradizionalmente l’iperico veniva utilizzato per trattare ferite e ustioni, grazie al suo potere antinfiammatorio e cicatrizzante. Ha infatti fortissime proprietà calmanti, lenitive, emollienti oltre ad essere considerato uno tra gli antirughe più potenti presenti in natura.
RITUALI MISTICO-BOTANICI
DI COLLEGAMENTO CON LO SGUARDO
INTERIORE